Il nuovo progetto che impegnerà Tesla nei prossimi anni sarà in grado di muoversi con agilità e consapevolezza nel mondo, riconoscendo gli ostacoli e comunicando con gli esseri umani. Non sarà una nuova vettura elettrica, ma un sorprendente automa umanoide chiamato Tesla Bot. E avrà un obiettivo ben preciso: mettersi a disposizione per completare compiti pericolosi, ripetitivi oppure noiosi. Insomma, fare il cosiddetto lavoro sporco.
Le caratteristiche di Tesla Bot
È stato proprio un entusiasta Elon Musk a raccontare il progetto, direttamente dal palco dello speciale evento organizzato dalla compagnia di auto elettriche e dedicato all’intelligenza artificiale. Ad accompagnare l’amministratore delegato di Tesla anche un mockup non funzionante del robot, simile a una sorta di manichino bianco e nero, alto circa 175 centimetri per un peso di 56 chili.
La sensazione è che si siano scelte dimensioni rassicuranti, evitando l’inquietante effetto Terminator che avrebbe suscitato un gigantesco e possente robot, prediligendo invece una forma più aggraziata. Ma nonostante l’aspetto gentile, Musk ha dichiarato che Tesla Robot potrà trasportare senza problemi un carico di 20 chili e sollevare pesi fino a 68 chili, mentre la velocità di camminata massima sarà di 8 chilometri all’ora.
Ecco il video integrale dell’evento. Tesla Bot dopo cinque minuti e mezzo dall’inizio della seconda ora di presentazione. In perfetto stile Musk, dopo un primo video teaser serioso c’è stato anche un momento spiritoso con un ballerino travestito da automa, prima di togliere i veli dal vero prototipo statico e scendere nei dettagli.
Il capo dell’umanoide sarà un grande schermo che mostrerà informazioni ben leggibili, mentre il corpo sarà mosso da 40 motori con 12 nelle braccia, 12 nelle gambe, 12 nelle mani (che avranno una precisione di movimento umana), 2 nel collo e 2 nel torso. Le videocamere saranno montate all’interno della testa, mentre la scheda madre nel petto, proprio come una sorta di cervello e cuore di Tesla Bot. Ci saranno sensori per l’equilibrio, per rilevare oggetti, ostacoli, persone, animali o mezzi e altri componenti per esempio per rilevare la forza. Per renderlo intelligente ci si baserà sul supercomputer Dojo che già oggi addestra le auto.
Tesla entra nel business dei robot
Elon Musk ha sottolineato come Tesla sia già a tutti gli effetti una società che produce robot semi-senzienti dato che ha messo in strada vetture elettriche intelligenti in grado di potersi muovere da sole e interagire con gli umani. Il passo successivo è proprio quello di sfruttare le conoscenze accumulate finora in un’applicazione altrettanto utile come quella dei robot a servizio della comunità, che possono operare a fianco degli umani. Il robot sarà sviluppato affinché possa comprendere il linguaggio naturale, diventando il più autonomo possibile senza che ogni volta gli debbano essere impartite troppe istruzioni. Per esempio potrà eseguire il compito quando gli si dirà: “Puoi prendere quel bullone e avvitarlo alla macchina usando quella chiave inglese?“.

Secondo il pensiero di Musk, Tesla Bot dovrà muoversi con cautela nel mondo, essere amichevole e rendersi disponibile a una serie di lavori poco appetibili perché da svolgere in ambienti pericolosi oppure perché estremamente ripetitivi e noiosi. Gli esempi sono molti: ambienti industriali con elementi tossici, catene di montaggio ad alta produttività, compiti agricoli intensivi e così via. Non è peraltro utopia immaginare che Tesla Bot possa assistere gli umani in operazioni di salvataggio e emergenze in caso di disastri ambientali oppure crolli di edifici. Una serie di scenari finora letti nei libri o visti nei film di fantascienza, con annesse problematiche riguardanti un’intelligenza artificiale che devia dal proprio corso. Non resta che attendere una versione funzionante di Tesla Bot, per poterlo paragonare agli automi già mostrati in questi anni come il capostipite Honda Asimo oppure il poliedrico e agile modello di Boston Dynamics.
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