Google è di nuovo nei guai con l’Antitrust europea, questa volta a causa della gestione poco trasparente dei suoi servizi Google Flights e Google Hotels. Il gigante tecnologico avrà due mesi di tempo per migliorare il modo in cui presenta i risultati di ricerca per voli e hotel e motivare in che modo elabora l’ordine di apparizione i risultati, altrimenti potrebbe incorrere in nuove sanzioni per aver violato i diritti dei consumatori.
Secondo la Commissione europea e l’Autorità per la tutela dei consumatori, Google flights e hotel starebbero “ingannando” i consumatori, manipolando le informazioni date agli utenti che usano il motore di ricerca per organizzare i propri spostamenti. Questo perché, secondo i regolatori antitrust di Olanda, Belgio e Unione europea – che hanno dato il via all’azione contro l’azienda californiana – i prezzi finali mostrati dal browser non includerebbero eventuali tasse o imposte aggiuntive e non indicherebbero chiaramente il totale su cui poi potrebbero venire applicati degli sconti. Google dovrà quindi spiegare perché e secondo quale criterio mostri alcuni voli o alberghi prima di altri e impegnarsi a indicare i prezzi finali e gli sconti in maniera trasparente e corretta, includendo le tasse e associando gli sconti ai prezzi reali.
“I consumatori non possono essere ingannati” ha detto il commissario europeo per la giustizia Didier Reynders “è necessario garantire ai consumatori la possibilità di effettuare i loro acquisti sulla base di informazioni esatte, trasparenti e imparziali”. I regolatori antitrust hanno dato due mesi di tempo a Google per risolvere le problematiche di trasparenza e proporre una soluzione che garantisca il pieno rispetto dei diritti dei consumatori, oppure dovrà affrontare nuove sanzioni economiche non ancora specificate. La Commissione ha infine richiesto all’azienda di rivedere i termini e le condizioni di utilizzo di Google store, perché tutelerebbero maggiormente i commercianti rispetto ai consumatori.
Secondo quanto riportato da Reuters, Google si sarebbe dichiarato disposto a collaborare con l’Unione europea, promettendo di fornire “ancora più trasparenza agli utenti” lavorando “a stretto contatto con le agenzie di protezione dei consumatori e con la Commissione per apportare i miglioramenti richiesti”.
Negli ultimi anni, la Commissione europea ha già sanzionato Google per più di 8 miliardi di euro, a causa delle sue pratiche monopolistiche. La nuova stretta antitrust arriva a seguito dell’ultima investigazione aperta dall’Unione sulla gestione degli annunci pubblicitari di Google e dopo un anno in cui è stato sotto lo scrutinio continuo da parte delle autorità antitrust di tutto il mondo, comprese quelle di alcuni paesi europei come Francia e Italia.
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