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    I talebani si sono appropriati degli strumenti di riconoscimento facciale degli americani


    (foto: Chris Hondros/Getty Images)

    Dopo la caduta di Kabul gli archivi di dati biometrici raccolti dagli Stati Uniti in Afghanistan, insieme ai dispositivi per il riconoscimento facciale e per le impronte digitali, potrebbero ora essere utilizzati dai talebani per rintracciare i civili che hanno collaborato con gli occidentali.

    Secondo The Intercept, che cita un funzionario del Joint special operations command e tre ex militari statunitensi, i dispositivi portatili di rilevamento dell’identità, noti come Handheld Interagency Identity Detection Equipment (Hiide) sono stati sequestrati la scorsa settimana durante l’offensiva dei talebani.

    I dispositivi Hiide contengono dati biometrici identificativi come scansioni dell’iride e impronte digitali, nonché informazioni biografiche e vengono utilizzati per accedere a grandi database centralizzati. Questi archivi – che secondo un report avevano un obiettivo di 25 milioni di voci – erano parte di un progetto militare servivano a rintracciare i terroristi, ma ci sono finiti anche i dati di molte persone che collaboravano con l’esercito o con le ambasciate. Da questo deriva la preoccupazione.

    Non si sa ancora con certezza se e come questi dati potrebbero essere utilizzati dai talebani. “I talebani non hanno gli strumenti per utilizzare i dati”, ha detto a The Intercept un ex funzionario delle operazioni speciali dell’esercito. A questi dati biometrici potrebbe accedere qualcun’altro però, come l’agenzia di intelligence pakistana.

    Secondo Reuters, invece, i talebani hanno utilizzato i dati biometrici del governo negli ultimi cinque anni per “prendere di mira i membri delle forze di sicurezza, controllando le loro impronte digitali in un database”.

    L’organizzazione per i diritti umani Human rights first sostiene in ogni caso che “è molto difficile evitare il riconoscimento basato sui dati biometrici”, ma ci sono alcune cose che si possono fare per tentare di ingannare i dispositivi. Dice che una precauzione di base contro le telecamere di sorveglianza è guardare in basso, questo riduce le possibilità di riconoscimento ma consiglia anche protesi per provare a cambiare la forma del viso.

    Il Face ID di uno smartphone può essere utile come test di base per verificare se questi accorgimenti possono funzionare. “Ma se non puoi ingannare il tuo smartphone, probabilmente non sarai in grado di ingannare la tecnologia di riconoscimento facciale più avanzata”. Una guida più completa su come evitare il riconoscimento facciale è stata pubblicata in inglese, farsi e pashtu.

    Secondo quanto riporta il sito 9to5mac, in precedenza erano state espresse preoccupazioni sull’uso di dispositivi di riconoscimento facciale statunitensi per creare database dei loro collaboratori, a causa del rischio che i talebani hackerassero. Sembra però che nessuno abbia considerato un rischio ancora maggiore: che questi archivi cadessero in mano nemica.

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